SONO INDAGATO PER OMICIDIO, POSSO ACCEDERE ALLA MIA EREDITA'?
Dott.ssa Deborah Di Carlo
Sempronio, erede di Tizio insieme al fratello Genoveffo, alla morte del padre, veniva iscritto nel registro degli indagati per omicidio, in quanto veniva accertato che Tizio non fosse morto per cose naturali.
Occorre capire la posizione di Sempronio e le sorti della sua quota di eredità, considerando un asse ereditario con immobili del valore di € 850,000.00.
L'art. 463 bis cc individua i soggetti sospesi dalla successione. Sempronio è annoverabile tra i soggetti di cui al co. 2. In particolare l'art. stabilisce che i soggetti indagati per omicidio volontario, ex art. 575 cp, sono sospesi dalla successione fino al decreto di archiviazione, ex art. 409 cpp o alla sentenza di proscioglimento, ex art. 529-530 cpp. Durante tale periodo l'art. 463 bis cc stabilisce la nomina di un curatore ai sensi dell'art. 528 cc. Invece in caso di condanna o patteggiamento, il soggetto responsabile è escluso dalla successione rientrando nel novero dei soggetti indegni ex art. 463 cc.
Nel momento in cui Sempronio è stato iscritto nel registro degli indagati, il tribunale del circondario in cui si è aperta la successione nomina un curatore all'eredità, su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio. Il curatore si occupa della conservazione del patrimonio ereditario affidatogli sotto l'attività di direzione e sorveglianza del giudice. Egli, ai sensi dell'art. 529 cc, ha poteri sostanziali e processuali e le sue funzioni cessano, ai sensi dell'art. 532 cc con l'accettazione dell'eredità. Infatti la curatela dell'eredità giacente perdura fino al momento in cui il chiamato all'eredità, non in possesso dei beni ereditari, non dichiari di accettarla.
Nel caso di specie lo stato di giacenza dell'eredità e l'ufficio di curatore cesseranno di diritto nel momento in cui si giungerà ad un decreto di archiviazione o ad una sentenza di proscioglimento, ovvero quando Sempronio potrà accettare l'eredità e risulteranno realizzati gli scopi a cui tende la legittimazione sostitutiva del curatore dell'eredità giacente.
Nell'ipotesi in cui, invece, si dovesse giungere ad una condanna o ad un patteggiamento Sempronio verrebbe escluso dalla successione, rientrando nei casi di indegnità ai sensi dell'art. 463 cc.
L'indegnità a succedere prevista dall'art. 463 cc opera "ipso iure" ma non è rilevabile d'ufficio e deve essere dichiarata su domanda dell'interessato. Essa, infatti, rappresenta la qualifica di un comportamento che si sostanzia in una sanzione civile di carattere patrimoniale avente un fondamento pubblicistico e che dà luogo ad una causa di esclusione dalla successione. Di conseguenza può aversi per verificata solo al momento del passaggio in giudicato della relativa sentenza, essendo effetto di una pronuncia di natura costitutiva.
La legittimazione attiva a chiedere la pronuncia di indegnità spetta a coloro che sono potenzialmente idonei a subentrare all'indegno nella delazione ereditaria e, quindi, anche al coerede che potrebbe beneficiare dell'accrescimento della propria quota, qualora i successibili per diritto di rappresentazione in luogo del suddetto indegno non possano o non vogliano accettare l'eredità.
Nel caso in esame il soggetto legittimato a domandare la pronuncia di indegnità è Genoveffo, fratello di Sempronio, nonché coerede che beneficerebbe di un accrescimento della propria quota.
Inoltre la sentenza che dichiara l'indegnità ha natura costitutiva e carattere retroattivo, come testimoniato dal fatto che l'erede indegno che abbia goduto dell'eredità del de cuius deve restituire l'eredità e gli eventuali frutti. La sentenza opera ex tunc, escludendo l'indegno dalla successione, impedisce che il patrimonio del de cuius possa essere ritenuto nel patrimonio dell'indegno.
In conclusione Sempronio, erede di Tizio, indagato per l'omicidio di quest'ultimo ai sensi dell'art. 575 cp, sarà sospeso dalla successione ai sensi dell'art. 463 bis cc e verrà nominato un curatore all'eredità ai sensi dell'art. 528 cc, le cui funzioni perdureranno fino al decreto di archiviazione, ex art. 409 cpp, ove per il delitto in questione la durata massima delle indagini preliminari è di due anni, oppure fino alla sentenza di proscioglimento, ex art. 529-530 cpp. In entrambi i casi, a seguito del decreto o della sentenza, Sempronio potrà accettare l'eredità del padre di Tizio e disporre della propria quota.
Nell'ipotesi in cui, invece, Sempronio ritenuto responsabile per la morte del de cuius, fosse condannato per il reato dell'art. 575 cp o subisse l'applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 cpp, verrebbe escluso dalla successione ai sensi dell'art. 463 cc in quanto indegno a seguito di pronuncia di indegnità basata sulla domanda del legittimato attivo, suo fratello, nonché coerede, Genoveffo.