IL LUNGO CAMMINO DELL'UE: DAL GIORNO DELLA MEMORIA ALLE SFIDE DELLA GUERRA IN UCRAINA
Dott. Gianluca Gafforio
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto[1].
Sulla scia di questa importante ricorrenza è fondamentale sottolineare che le istituzioni europee, come la CEE prima e successivamente l'Unione Europea, siano nate per evitare che si potessero perpetrare in futuro atrocità paragonabili ai crimi nazisti.
All'indomani della Seconda guerra mondiale l'Europa era in pezzi. l'ex primo ministro britannico Winston Churchill, in un discorso rivolto alla gioventù mondiale, fu il primo leader europeo che esortò l'Europa a dimenticare le aberrazioni del nazionalismo e della guerra e proponendo la creazione di "qualcosa tipo gli Stati Uniti d'Europa".
Nel 1949 dieci paesi europei si unirono per dare vita al Consiglio d'Europa e si impegnarono a perseguire obiettivi comuni a livello europeo. Il Consiglio d'Europa fu la prima organizzazione europea ad essere istituita con l'obiettivo di difendere i diritti umani, la democrazia parlamentare e il principio di legalità, oltre a uniformare le normative in materia sociale e promuovere la consapevolezza della comune identità europea.
Nonostante gli abitanti europei fossero provati dalle sofferenze del conflitto appena concluso, una nuova possibile guerra era alle porte: le relazioni tra Francia e Germania, nemici storici, rimanevano ancora compromesse soprattutto a causa della sovranità sulle regioni dell'Alsazia e della Lorena, due territori da sempre contesi e molto importanti per la produzione dell'acciaio. A causa di tali tensioni sul continente gravava la minaccia di un nuovo conflitto aggravato dalla crescente ostilità tra territori occidentali ed i paesi orientali sotto l'influenza dei regimi comunisti.
Il 9 maggio 1950 fu una data storica per l'istituzione della Comunità Europea quando Robert Schumann, ministro degli Affari Esteri della Francia, in suo discorso dichiarava "La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano"
Tali parole non caddero nel vuoto. Al contrario i rappresentanti d'Italia, Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi ne furono entusiasti: capirono immediatamente che, unendosi, avrebbero potuto avviare un lungo periodo di pace e prosperità per il continente europeo, migliorando le condizioni di vita dei propri cittadini.
Fu così che dalla morte e dalla sofferenza che ebbe inizio quel grande sogno che ha portato alla nascita dell'Unione Europea, nel frattempo allargatasi a 27 Stati, con la firma del trattato di Maastricht successivamente modificato dal trattato di Lisbona.
Pionieri di tale sogno furono uomini "illuminati" come Alcide De Gasperi, i francesi Robert Schuman e Jean Monnet, il tedesco Konrad Adenauer, il belga Paul Henri Spaak, con il supporto di Walter Hallstein e Altiero Spinelli, che hanno gettato le basi per la costituzione dell'Unione Europea.
Il desiderio di pace ed unione è stato diffuso da questi grandi uomini, che potremmo definire i padri dell'attuale UE e che compresero, prima di tanti altri, che il modo migliore di dire "mai più guerre e divisioni" era costruire un'Europa unita.
E' anche importante ricordare che le radici dell'Ue sono più antiche del secondo conflitto mondiale, infatti ci sono personaggi del passato che con le loro idee hanno contribuito a far nascere l'Unione dei popoli europei. Sicuramente tra questi personaggi meritano una menzione due grandi protagonisti del Risorgimento italiano come: Giuseppe Mazzini (1805-1872): affermava la necessità "della solidarietà umana e della fratellanza tra i popoli...", e Carlo Cattaneo (1801-1869): sosteneva che fosse necessario unire "nazioni libere per realizzare un'Europa Libera ed Unita..."
I valori di pace, sicurezza e convivenza pacifica incarnati nell'Unione Europea sono minacciati dall'ennesima crisi internazionale scatenata dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin, ancora una volta l'Europa sarà chiamata a dare prova di se rimanendo compatta di fronte il nazionalismo sfrenato e sarà chiamata a prendere importanti decisioni su questioni inderogabili come l'allargamento verso i Balcani e l'Ucraina, la difesa comune, l'indipendenza energetica, l'economia circolare, la sostenibilità e fonti energetiche rinnovabili. Ricordando l'insegnamento dei padri fondatori, sarà proprio su questi temi che si giocherà il futuro dell'Unione e l'assetto del continente Europeo nei prossimi anni.
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[1] Fonte wikipedia