IL CONCORSO DI REATI: COME COMPRENDERNE LE DIFFERENZE BASILARI
Dott.ssa Deborah Di Carlo
Il concorso di reati è l'ipotesi in cui un soggetto è chiamato a rispondere di più reati e ad espiare la pena prevista per ciascuno di essi.
Il concorso di reati può essere materiale o formale. Nel concorso materiale il soggetto commette più reati mediante più azioni od omissioni; un concorso che è eterogeneo quando sono diverse le norme violate, mentre è omogeneo se viene violata più volte la stessa norma. Per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio, è previsto il cumulo materiale, ovvero la somma delle pene previste per i singoli reati. Il concorso formale, invece, si configura quando un soggetto commette più reati mediante una sola azione od omissione; anche qui il concorso può essere omogeneo o eterogeneo, mentre il trattamento sanzionatorio è quello del cumulo giuridico, ovvero si fa riferimento alla pena del reato più grave aumentata fino al triplo.
Il concorso di reati può anche essere apparente, ovvero quando una medesima fattispecie in prima facie appare sussumibile sotto diverse norme penali, ma solo una è la norma di riferimento. Per comprendere quale sia la norma a cui fare effettivamente riferimento occorre ricorrere all'uso di tre criteri:
Criterio di specialità: un criterio codicistico dato dall'art. 15 c.p. in base al quale in un concorso fra due norme si applica la fattispecie speciale. In particolare la specialità può essere:1) per specificazione, quando una norma specifica l'altra, ad esempio la violenza privata specifica la violenza sessuale; 2) per aggiunta, quando la fattispecie ha elementi aggiuntivi rispetto all'altra, ad esempio il sequestro a scopo di estorsione rispetto al reato di sequestro.
Nei casi indicati assistiamo ad un rapporto di specialità unilaterale tra le due fattispecie, ma se le fattispecie hanno un rapporto di specialità bilaterale, ovvero entrambe hanno elementi di specialità, occorre fare riferimento ad ulteriori criteri di stampo giurisprudenziale e dottrinale:
Criterio di sussidiarietà: la sussidiarietà può essere: 1) espressa; determinata dalla legge e presente nell'espressione codicistica "salvo che il fatto non costituisca più grave reato"; 2) tacita; quando si assiste all'aggressione verso un medesimo bene giuridico ma in gradi differenti (ad esempio se l'agente commette un reato di pericolo e un successivo reato di danno, viene perseguito per il reato di danno).
Criterio dell'assorbimento: la fattispecie più grave assorbe la meno grave che ne costituisce statisticamente una conseguenza. L'ipotesi classica è quella del reato progressivo ove assistiamo ad una progressione di reati che culmina nel reato più grave (ad esempio il reato di disastro assorbe i precedenti reati di danneggiamento).
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Garofoli R. Compendio di diritto penale, Nel diritto Editore, X edizione/2021
Delpino L., Pezzano R., Manuale di diritto penale, Edizioni giuridiche Simone, 2020